LEZIONE 6

Dalla CECA alla CEE

 © Roberto Bin – Materiali di diritto dell’UE

Continuando l’analisi delle istituzioni della Ceca:

3. L'Assemblea parlamentare composta da delegati dei parlamenti nazionali, con funzioni di controllo politico.

4. La Corte di giustizia, composta da giudici nominati dai governi, con compiti di giurisdizione esclusiva per le controversie relative alla legittimità degli atti Ceca e le violazioni del Trattato.

Importante è il sistema delle fonti della Comunità. L’AA:

- emana decisioni obbligatorie in ogni loro elemento

- emana raccomandazioni (definiscono scopi vincolanti)

- emana pareri non vincolanti.

Al di là della terminologia diversa, che crea un po’ di confusione, le decisioni Ceca corrispondono ai regolamenti CE e, come questi, sono “direttamente applicabili” (rinvio alle nozioni già studiate nell’ambito del Diritto costituzionale); le raccomandazioni Ceca corrispondono alle direttive CE, e i pareri Ceca alle raccomandazioni CE.

Il buon successo della CECA indusse però a intraprendere un passo successivo, che fu invece troppo ambizioso. Mi riferisco al tentativo, promosso nel 1952, di istituire la CED, ossia la Comunità europea di difesa, una sorta di governo dei sistemi militari con l'ambizione di espansione politica ulteriore. Toccare la difesa e l'esercito significa toccare uno dei pilastri basilari della sovranità nazionale. Spingere verso l'unificazione europea della politica di difesa e delle organizzazioni militari significava cercare di trasferire la sovranità proprio riferimento ad uno dei pilastri della sovranità stessa. L'esperimento è fallito perché il trattato fu respinto proprio dallo stesso parlamento francese.

Allora si trova a praticare un'altra via, più coerente con l'esperienza della CECA ossia la via della costruzione di una comunità economica in un ambito materiale più vasto ma tuttavia ancora circoscritto. La Comunità economica europea nasce nel 1957 per un accordo degli stessi 6 stati cha hanno dato vita alla CECA. Sei paesi, circa 200 milioni di abitanti, quattro lingue (francese, tedesco, italiano e olandese): sottolineo questo aspetto perché con l'allargamento del prossimo anno approderemo ad una comunità in cui vi saranno 25 paesi, quasi 480 milioni di abitanti, con 22 lingue (vedi slide). Merita tenere presenti questi dati “fisici”, perché aiutano a capire la dimensione dei problemi che nascono nel “governo” di una realtà così composita e complessa, una realtà che ha una dimensione “umana”, demografica che è pari alla somma degli Stati uniti e della Russia (vedi statistiche).

         L'istituzione della CE segna un momento davvero importante. I sei paesi che la istituiscono decidono di creare ben tre organizzazioni comunitarie separate, la "vecchia" CECA , la Comunità economica europea, e la Comunità per l'energia atomica, denominata comunemente Euratom. Anche la CEE nasce con fini limitati: innanzitutto la politica doganale comune e la semplificazione del commercio tra i paesi membri, con l'introduzione di una tariffa doganale comune, l'erezione di dogane esterne a protezione del mercato interno così da regolare l'accesso è l'uscita da esso. Il secondo pilastro è la politica agricola comune ( la cosiddetta PAC), che deve affrontare il problema del rilancio dell'agricoltura europea massacrata dalla guerra, prigioniera di tecniche insufficienti ad affrontare i due colossi agricoli americano e russo. Il terzo versante avrebbe dovuto essere la politica dei trasporti, strettamente connessa ai due settori precedenti. La comunità, insomma, non solo nasceva limitata l'economia, ma rivolta soprattutto ad alcuni aspetti dell'attività economiche.