SENTENZA DELLA CORTE (Seconda Sezione)

5 giugno 2003

«Ricorso contro una pronuncia del Tribunale di primo grado - Dipendenti - Impiego nel grado A1 - Art. 29, n. 2, dello Statuto - Avviso di posto vacante - Documenti redatti successivamente alla decisione impugnata»

Nel procedimento C-121/01 P,

Eoghan O'Hannrachain, dipendente del Parlamento europeo, residente a Cents (Lussemburgo), rappresentato dai sigg. G. Vandersanden e L. Levi, avocats,

ricorrente,

avente ad oggetto il ricorso diretto al parziale annullamento della sentenza pronunciata dal Tribunale di primo grado delle Comunità europee (Quinta Sezione) il 16 gennaio 2001, nelle cause riunite T-97/99 e T-99/99, Chamier e O'Hannrachain/Parlamento (Racc. PI pagg. I-A-1 e II-1),

procedimento in cui l'altra parte è:

Parlamento europeo, rappresentato dai sigg. J. Schoo, H. von Hertzen e D. Moore, in qualità di agenti, assistiti dal sig. D. Waelbroeck, avocat, con domicilio eletto in Lussemburgo,

convenuto in primo grado,

LA CORTE (Seconda Sezione),

composta dal sig. J.-P. Puissochet, presidente della Sesta Sezione, dal sig. V. Skouris e dalla sig.ra N. Colneric (relatore), giudici,

avvocato generale: sig. L.A. Geelhoed


cancelliere: sig. H. von Holstein, cancelliere aggiunto

vista la relazione d'udienza,

sentite le difese orali svolte dalle parti all'udienza del 16 maggio 2002,

sentite le conclusioni dell'avvocato generale, presentate all'udienza del 19 settembre 2002,

ha pronunciato la seguente

Sentenza

1.

Con atto introduttivo depositato presso la cancelleria della Corte il 15 marzo 2001, il sig. O'Hannrachain, ai sensi dell'art. 49 dello Statuto CE della Corte di giustizia, ha presentato ricorso diretto al parziale annullamento della sentenza del Tribunale di primo grado 16 gennaio 2001, cause riunite T-97/99 e T-99/99, Chamier e O'Hannrachain/Parlamento (Racc. PI pagg. I-A-1 e II-1; in prosieguo: la «sentenza impugnata»), con la quale sono stati dichiarati infondati i ricorsi presentati dal ricorrente e dal sig. Chamier e diretti, da un lato, all'annullamento della decisione dell'autorità che ha il potere di nomina (in prosieguo: l'«APN») 16 luglio 1998, recante nomina del sig. Lopez Veiga al posto di direttore generale della direzione generale «Finanze e Controllo finanziario» (in prosieguo: il «posto controverso»), delle decisioni in pari data di non accogliere le loro candidature a tale posto e, per quanto necessario, delle decisioni del 21 gennaio 1999 che respingono i loro reclami, nonché, d'altro lato, alla condanna del Parlamento al risarcimento dei danni.

Contesto normativo

2.

Ai sensi dell'art. 7, n. 1, primo comma, dello Statuto del personale delle Comunità europee (in prosieguo: lo «Statuto»):

«L'autorità che ha il potere di nomina assegna ciascun funzionario mediante nomina o trasferimento, nel solo interesse del servizio e prescindendo da considerazioni di cittadinanza, ad un impiego corrispondente al suo grado, nella sua categoria o quadro».

3.

L'art. 27, primo comma, dello Statuto dispone:

«Le assunzioni debbono assicurare all'istituzione la collaborazione di funzionari dotati delle più alte qualità di competenza, rendimento e integrità, assunti secondo una base geografica quanto più ampia possibile tra i cittadini degli Stati membri delle Comunità».

4.

L'art. 29 dello Statuto prevede:

«1. Per assegnare i posti vacanti in un'istituzione, l'autorità che ha il potere di nomina, dopo avere esaminato:

a) la possibilità di promozione e di trasferimento all'interno dell'istituzione;

b) le possibilità di organizzare concorsi interni nell'ambito dell'istituzione;

c) le domande di trasferimento presentate da funzionari di altre istituzioni delle tre Comunità europee,

bandisce un concorso per titoli o per esami, ovvero per titoli ed esami. La procedura di concorso è stabilita nell'allegato III.

(...)

2. Per l'assunzione dei funzionari di grado A1 e A2 nonché, in casi eccezionali, per impieghi che richiedano una speciale competenza, l'autorità che ha il potere di nomina può adottare una procedura diversa da quella del concorso».

Fatti all'origine della controversia

5.

I fatti all'origine della controversia sono enunciati nella sentenza impugnata nei seguenti termini:

«1 Il 28 gennaio 1998, l'Ufficio di presidenza del Parlamento europeo (in prosieguo: l'Ufficio) ha adottato la proposta del Segretario generale di dividere la direzione generale Personale, bilancio e finanze (DG V) in due nuove direzioni generali, ovvero la direzione generale Finanze e Controllo finanziario (DG VIII) e la direzione generale Personale (DG V).

2 A seguito di tale decisione, sono stati dichiarati vacanti i posti di grado A 1 di direttore generale di queste due direzioni generali. Ai sensi dell'art. 29, n. 1, lett. a), dello Statuto è stata avviata la procedura di assunzione del direttore generale della DG VIII (...).

3 L'avviso di posto vacante datato 25 giugno 1998 per il posto di direttore generale della DG VIII era redatto nei seguenti termini:

Il presidente del Parlamento europeo ha deciso di avviare la procedura per coprire tale posto, conformemente alle disposizioni statutarie, inizialmente attraverso promozione o trasferimento all'interno dell'istituzione.

1) Natura delle funzioni

Sotto l'autorità del Segretario generale e senza pregiudizio delle competenze attribuite al contabile e dell'indipendenza riconosciuta al controllore finanziario dal regolamento finanziario e dalle sue modalità d'esecuzione:

- direzione dei servizi amministrativi responsabili delle finanze, ovvero i servizi delle indennità parlamentari, del bilancio, della tesoreria e della contabilità, dell'inventario nonché della gestione del controllo finanziario;

- coordinazione e organizzazione dei servizi e inquadramento del personale della direzione generale;

- rapporti con le altre istituzioni delle Comunità europee, soprattutto nell'ambito della procedura di bilancio.

2) Qualifiche e attitudini necessarie

- conoscenze di livello universitario sancite da un diploma di laurea in economia o finanze, o esperienza professionale che garantisca un livello equivalente;

- buona conoscenza della struttura e del funzionamento dell'Unione europea e delle sue istituzioni, in particolare del Parlamento, nonché dei Trattati e della legislazione comunitaria;

- approfondita conoscenza delle disposizioni regolamentari applicabili alle istituzioni comunitarie, in particolare in materia finanziaria;

- eccellenti qualità di organizzazione e idoneità dimostrata alla direzione di importanti equipe e alla gestione amministrativa;

- capacità d'analisi e di sintesi;

- conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell'Unione europea e ottima conoscenza di un'altra di tali lingue. Per ragioni funzionali, sarà presa in considerazione la conoscenza di altre lingue ufficiali.

Le funzioni descritte al punto 1 richiedono le più alte qualità di competenza, di rendimento e di integrità, una capacità di giudizio e di decisione di più alto livello e il senso dei rapporti umani.

4 Il 2 luglio 1998 il sig. Lopez Veiga, dipendente della Commissione distaccato presso il Parlamento quale capo di gabinetto del Presidente, ha presentato la propria candidatura al posto controverso indicando:

Con la presente, propongo la mia candidatura al posto di direttore generale della direzione generale Finanze e Controllo finanziario, nell'ipotesi in cui [l'APN] decidesse di avviare la procedura di assunzione di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto.

5 I ricorrenti, sigg. O'Hannrachain e Chamier, dipendenti del Parlamento, hanno presentato le loro candidature per tale posto rispettivamente il 9 e il 10 luglio 1998. I sigg. B., V. e C. hanno del pari presentato le loro candidature per tale posto. Nondimeno solo le candidature dei due ricorrenti, del sig. B. e del sig. V. sono state ritenute ammissibili ai sensi dell'art. 29, n. 1, lett. a), dello Statuto. Poiché i sigg. C. e Lopez Veiga non erano dipendenti della Commissione, le loro candidature erano per tale ragione inammissibili.

6 Nel corso della riunione dell'Ufficio tenutasi il 13 luglio 1998, il Segretario generale del Parlamento, dopo aver presentato i profili delle quattro candidature a titolo dell'art. 29, n. 1, dello Statuto, nonché delle due candidature che avrebbero potuto esser prese in considerazione a titolo dell'art. 29, n. 2, dello Statuto, ha suggerito che, tenuto conto della natura del posto da coprire, l'Ufficio facesse ricorso alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, del Statuto. L'Ufficio, nella sua qualità di [APN], ha deciso lo stesso giorno di avvalersi di tale procedura e di prendere in considerazione le candidature dei sigg. C. e Lopez Veiga. Il verbale di tale riunione dell'ufficio è formulato nei seguenti termini:

3. Copertura dei posti A1 e A2 (a porte chiuse) (...)

L'ufficio

- sente un intervento del Segretario generale, che menziona le candidature ricevute per i tre posti A1 vacanti (direttore generale del personale - DG V; direttore generale delle finanze e del controllo finanziario - DG VIII; direttore generale dell'amministrazione - DG VI) e per il posto A2 vacante (direttore dei servizi della presidenza - DG I) e propone l'avvio del procedimento previsto all'art. 29, n. 2, dello Statuto per quanto riguarda il posto di direttore generale delle finanze e del controllo finanziario - DG VIII (posto n. VIII/A/3942) al fine di ampliare la scelta dei candidati per tale posto, in base alle considerazioni enunciate nella sua nota datata 13 luglio 1998;

- sente un intervento del presidente che propone di riprendere l'esame delle candidature ai quattro posti di cui trattasi il giovedì 16 luglio 1998 alle ore 8,30, alla luce del fascicolo sottoposto ai membri dell'ufficio il 13 luglio 1998;

- decide di avviare la procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto per quanto riguarda il posto di direttore generale delle finanze e del controllo finanziario.

7 Il 15 luglio 1998 il Segretario generale è stato informato del ritiro delle candidature dei sigg. V. e C. per il posto di cui trattasi. Lo stesso giorno egli ha proposto all'ufficio di nominare il sig. Lopez Veiga al posto di direttore generale della DG VIII.

8 Nel corso della sua riunione del 16 luglio 1998, l'ufficio ha sentito gli interventi del presidente, della sig.ra Fontaine, del sig. Cot, vicepresidente, del Segretario generale, del giureconsulto, del sig. Imbeni, della sig.ra Hoff, del sig. Martin, del sig. Anastassopoulos, del sig. Gutiérrez Díaz, della sig.ra Schleicher, del sig. Verde i Aldea, del sig. Haarder e del sig. Collins, vicepresidente, e ha deciso, a seguito di votazione, di nominare il sig. Lopez Veiga al posto di direttore generale di cui trattasi, in applicazione della procedura prevista all'art. 29, n. 2, dello Statuto.

9 Il 16 settembre 1998 i ricorrenti hanno ricevuto una lettera del capo della divisione del personale redatta nei seguenti termini:

A seguito della riunione dell'ufficio del Parlamento europeo del 16 luglio 1998, ho il rammarico di informarLa che la sua candidatura per il posto sopramenzionato non è stata accolta.

La ringrazio per il suo interesse per questo posto.

10 Il 13 ottobre 1998 ciascuno dei due ricorrenti ha presentato un reclamo contro la decisione 16 luglio 1998 di nominare il sig. Lopez Veiga al posto di cui trattasi e contro la decisione di rigetto della propria candidatura datata 16 settembre 1998. Tale reclami sono stati respinti con decisioni 21 gennaio 1999, notificate ai ricorrenti il 25 gennaio 1999».

I ricorsi dinanzi al Tribunale e la sentenza impugnata

6.

Con atti introduttivi depositati il 20 e il 22 aprile 1999 presso la cancelleria del Tribunale e registrati con i numeri T-97/99 e T-99/99, i sigg. Chamier e O'Hannrachain hanno presentato i ricorsi menzionati al punto 1 della presente sentenza. Con ordinanza 6 giugno 2000 il presidente della Quinta Sezione del Tribunale ha ordinato la riunione delle cause T-97/99 e T-99/99 ai fini della trattazione orale e della sentenza.

7.

A sostegno delle loro conclusioni dirette all'annullamento delle decisioni dell'APN (in prosieguo: le «decisioni controverse»), i ricorrenti hanno addotto sei motivi relativi, rispettivamente, alla violazione dell'art. 29 dello Statuto, alla violazione dell'avviso di posto vacante, all'errore manifesto di valutazione nella scelta effettuata da tale autorità, all'inosservanza degli artt. 7 e 27 dello Statuto e del divieto di discriminazione, allo sviamento di potere, alla violazione dei principi di sana gestione e di buona amministrazione nonché dell'obbligo di motivazione. Essi hanno inoltre presentato conclusioni per il risarcimento dei danni adducendo il pregiudizio arrecato al loro legittimo affidamento.

8.

Nella sentenza impugnata il Tribunale ha respinto integralmente i due ricorsi dei quali era stato investito, dopo aver dichiarato infondato il complesso dei motivi dedotti dai ricorrenti.

Il ricorso contro la sentenza del Tribunale e le conclusioni

9.

Il sig. O'Hannrachain ha presentato ricorso contro la sentenza impugnata, che gli è stata notificata il 16 gennaio 2001, per la parte che lo riguarda.

10.

Egli conclude che la Corte voglia:

- annullare la sentenza impugnata;

- di conseguenza accogliere le sue conclusioni nel ricorso di primo grado e, pertanto,

- annullare la decisione dell'APN 16 luglio 1998, di nominare il sig. L. V. al posto di direttore generale della direzione generale «Finanze e Controllo finanziario», e la decisione in pari data di non accogliere la candidatura del ricorrente per tale posto, nonché, per quanto necessario, la decisione 21 gennaio 1999 che respinge il reclamo del ricorrente;

- condannare il Parlamento al pagamento del risarcimento dei danni valutato ex aequo et bono in EUR 100 000;

- porre le spese a carico del Parlamento.

11.

Il Parlamento conclude che la Corte voglia:

- dichiarare il ricorso contro la sentenza del Tribunale di primo grado parzialmente irricevibile e infondato quanto al resto;

- in subordine, per il caso in cui la Corte decidesse per assurdo di cassare la sentenza impugnata, rinviare la causa dinanzi al Tribunale affinché questi statuisca nuovamente sul ricorso del ricorrente;

- statuire come di diritto sulle spese.

I motivi d'annullamento della sentenza impugnata

12.

A sostegno del suo ricorso contro la sentenza del Tribunale il sig. O'Hannrachain ha dedotto sei motivi relativi, rispettivamente, all'inosservanza da parte del Tribunale:

- dell'art. 29 dello Statuto;

- dei principi di legalità, di motivazione e del contraddittorio;

- dell'obbligo di motivazione e degli effetti connessi ad un avviso di posto vacante;

- della nozione di sviamento di potere;

- degli artt. 7 e 27 dello Statuto e del divieto di discriminazione;

- del principio di sana gestione e di buona amministrazione nonché dell'obbligo di motivazione.

Il ricorso contro la sentenza del Tribunale di primo grado

Le conclusioni dirette all'annullamento

Il motivo relativo ad una violazione dell'art. 29 dello Statuto

13.

In sostanza il sig. O'Hannrachain sostiene anzitutto che, ai punti 33-37 e 39-40 della sentenza impugnata, il Tribunale non ha tenuto conto dell'art. 29 dello Statuto, giudicando che l'APN poteva ricorrere alla procedura prevista all'art. 29, n. 2, dello Statuto, dopo aver avviato la procedura di assunzione ai sensi dell'art. 29, n. 1, senza aver prima proceduto allo scrutinio dei meriti comparativi delle candidature ammesse a concorrere ai sensi di quest'ultima disposizione, al fine di appurare che i candidati soddisfacessero i requisiti di cui all'avviso di posto vacante. Esso considera che in tal modo l'APN non avrebbe esaminato se nel caso di specie, in conformità dell'art. 29 dello Statuto, la procedura di promozione/trasferimento potesse condurre alla nomina di una persona in possesso delle più alte qualità di competenza, di rendimento e d'integrità.

14.

Occorre a tal riguardo rilevare che il Tribunale ha ricordato a giusto titolo, ai punti 33-35 della sentenza impugnata, che l'argomento secondo il quale l'APN non poteva decidere di passare ad un'altra fase della procedura di assunzione in quanto disponeva di candidature utili al termine della prima fase è infondato. Secondo una giurisprudenza costante, infatti, l'APN dispone di un ampio potere di valutazione nel ricercare candidati in possesso delle più elevate qualità di competenza, di integrità e di rendimento (v., in particolare, sentenze 31 marzo 1965, cause riunite 12/64 e 29/64, Ley/Commissione, Racc. pagg. 139, 155; 8 giugno 1988, causa 135/87, Vlachou/Corte dei conti, Racc. pag. 2901, punto 23, e 13 luglio 2000, causa C-174/99 P, Parlamento/Richard, Racc. pag. I-6189, punto 37).

15.

Risulta inoltre da una giurisprudenza altrettanto costante che l'utilizzazione del termine «possibilità» da parte dell'art. 29, n. 1, dello Statuto significa chiaramente che l'APN non è obbligata in maniera assoluta, laddove occorra coprire un posto vacante, a procedere ad una promozione o ad un trasferimento, ma è soltanto tenuta ad esaminare, di volta in volta, se tali provvedimenti possano portare alla nomina di una persona in possesso delle più elevate qualità di competenza, d'integrità e di rendimento (v., in particolare, sentenze precitate Ley/Commissione, Racc. pag. 155, e Parlamento/Richard, punto 38).

16.

Ne consegue che l'APN può passare ad una fase successiva della procedura di assunzione, anche in presenza di uno o di più candidati che soddisfino tutte le condizioni e tutti i requisiti contemplati dall'avviso di posto vacante relativo al posto da coprire (sentenza Parlamento/Richard, cit., punto 40).

17.

Il Tribunale ha del pari rilevato a buon diritto, al punto 36 della decisione impugnata, che la decisione, nel corso di una procedura già avviata, di ricorrere alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto non dev'essere necessariamente adottata al momento della pubblicazione dell'avviso di posto vacante e non è subordinata ad alcun requisito di pubblicazione (v. sentenze 29 ottobre 1975, cause riunite 81/74-88/74, Marenco e a./Commissione, Racc. pag. 1247, punti 21 e 23; 19 maggio 1983, causa 289/81, Mavridis/Parlamento, Racc. pag. 1731, punto 23, e 12 dicembre 1989, causa C-331/87, Exarchos/Parlamento, Racc. pag. 4185). Il Tribunale ha dunque potuto dedurne, al punto 37 della sentenza impugnata, che l'APN poteva decidere di ricorrere alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto.

18.

Il sig. O'Hannrachain muove inoltre l'addebito al Tribunale di non aver tenuto conto del fatto che, pur se la brevità del lasso di tempo nel quale il sig. Lopez Veiga è stato nominato potrebbe, di per sé, non essere condannabile, lo è invece alla luce del contesto nel quale tale nomina è avvenuta, caratterizzato al tempo stesso dal ripescaggio della candidatura dell'interessato; dall'uso scorretto della procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto; dalla mancanza di un esame comparativo dei meriti dei dipendenti le cui candidature erano state dichiarate ammissibili ai sensi dell'art. 29, n. 1, dello Statuto; dall'affrettata decisione della Presidenza su una proposta non altrimenti motivata del Segretario generale del Parlamento, nonché dalla mancata discussione delle candidature infine prese in considerazione e dall'assenza di motivazione che consentisse di valutare le ragioni per le quali la candidatura del sig. Lopez Veiga è stata preferita alla sua.

19.

Quest'argomento non può essere accolto. Il Tribunale, alla luce dei principi ricordati ai punti 14 e 17 della presente sentenza, aveva fondate ragioni per concludere, al punto 39 della sentenza impugnata, che il breve arco di tempo, debitamente preso in considerazione rispetto al contesto della nomina, non costituisce una violazione dell'art. 29 dello Statuto. In proposito, il Tribunale ha giustamente ricordato che, considerata l'assenza di obbligo a carico dell'APN di procedere alla pubblicazione della decisione di ricorrere alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto, non poteva essere contestata all'ufficio la brevità del lasso di tempo nel quale esso aveva portato a termine tale procedura, dal momento che la sua scelta era stata effettivamente ampliata. E' del pari a giusto titolo, infine, che il Tribunale ha rilevato, nel punto 40 della sentenza impugnata, che neppure la circostanza che i ricorrenti non erano stati informati della volontà dell'ufficio di fare ricorso alla procedura prevista al detto art. 29, n. 2, poteva costituire una violazione di detta disposizione, dal momento che l'APN aveva preso in considerazione, nell'ambito della procedura di assunzione aperta a candidati esterni, i candidati che si erano presentati nell'ambito della procedura interna di assunzione, senza modificare i requisiti richiesti nell'avviso di posto vacante. Pertanto il Tribunale non ha commesso alcun errore di diritto per quanto riguarda l'interpretazione dell'art. 29 dello Statuto.

20.

Il sig. O'Hannrachain addebita al Tribunale di aver riconosciuto, nel punto 37 della sentenza impugnata, che le candidature presentate ai sensi dell'art. 29, n. 2, dello Statuto presentavano un interesse «a priori», senza che quest'ultimo fosse motivato né giustificato. Ebbene, siffatto riconoscimento equivarrebbe ad ammettere che si trattava di una volontà consapevole e predeterminata del Parlamento di nominare il sig. Lopez Veiga, anche in dispregio delle procedure esistenti a tal fine.

21.

Tale argomento non può essere accolto in quanto si fonda su un'interpretazione errata della sentenza impugnata. Il Tribunale, infatti, si è limitato a rilevare, nel detto punto 37, da un lato, che il Segretario generale del Parlamento, in una nota redatta in vista della riunione dell'ufficio del 13 luglio 1998, aveva presentato i profili di tutte le candidature ricevute e proposto all'ufficio di ricorrere alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto, proposta che è stata approvata nel corso della detta riunione, e che, d'altro lato, tale decisione era manifestamente motivata dall'interesse che presentavano quelle due candidature, a priori, al fine di coprire il posto di cui trattasi. Con questa formulazione, il Tribunale ha semplicemente constatato che le due candidature di cui trattasi erano a prima vista interessanti per coprire validamente tale posto.

22.

Ne consegue che il primo motivo del ricorso contro la sentenza del Tribunale di primo grado dev'essere respinto.

Il motivo relativo alla violazione dei principi di legalità, di motivazione e del contraddittorio

23.

Il sig. O'Hannrachain imputa al Tribunale di non aver tenuto conto, nei punti 58, 61 e 66 della sentenza impugnata, dei principi di legalità, di motivazione e del contraddittorio accettando la produzione da parte del Parlamento di documenti redatti in data successiva alla decisione di nomina del sig. Lopez Veiga nel posto di cui trattasi. In virtù del principio di motivazione, una decisione amministrativa deve fondarsi su motivi verificabili. Tali motivi, se non sono espressi formalmente, dovrebbero risultare dal fascicolo amministrativo preparato nel corso della procedura di elaborazione dell'atto. La prova delle motivazioni dell'atto impugnato può essere apportata solo da elementi preparati in tempore non suspecto (precedenti o contemporanei all'atto). Nella fattispecie i motivi avrebbero così dovuto basarsi solo sugli elementi che esistevano e che hanno guidato il Parlamento nel momento in cui ha adottato tale decisione. Il principio di legalità prescriverebbe, infatti, che la legittimità di una decisione sia controllata al momento della sua adozione, senza tenere conto degli elementi successivi a quest'ultima, poiché l'autorità amministrativa non poteva esserne a conoscenza nel momento in cui si è pronunciata. Il principio del contraddittorio non sarebbe atto a giustificare la decisione del Tribunale di accettare di prendere in considerazione documenti successivi all'adozione della detta decisione.

24.

A questo riguardo si deve ricordare che il Tribunale ha constatato, al punto 58 della sentenza impugnata, che i documenti prodotti dal Parlamento negli allegati 8.2-8.5 del suo controricorso, relativi al curriculum vitae del sig. Lopez Veiga, rientravano nell'ambito del principio del contraddittorio in quanto rispondevano a dubbi sollevati dal ricorrente circa la formazione e l'esperienza professionale dell'interessato. Benché tali documenti fossero stati preparati in data successiva alla candidatura di quest'ultimo, secondo il Tribunale, essi non potrebbero essere equiparati ad eventi successivi all'adozione della decisione di nomina poiché sono diretti a provare la realtà e la portata delle informazioni di cui disponeva l'autore di quest'ultima.

25.

Nel punto 61 della sentenza impugnata il Tribunale ha constatato:

«Per quanto riguarda l'argomento dei ricorrenti secondo il quale il sig. Lopez Veiga non disponeva di un diploma di laurea in economia o finanze o di un'esperienza professionale equivalente, si deve rilevare che egli è titolare del diploma di Bachelor of administration dell'Università del Sudafrica. In proposito il Parlamento ha trasmesso, su richiesta del Tribunale, una copia ufficiale del diploma ottenuto dal sig. Lopez Veiga nonché un elenco dei corsi seguiti per ottenere tale diploma. Orbene, risulta dai documenti di cui trattasi che la materia principale studiata dal sig. Lopez Veiga nell'ambito di tale formazione universitaria era l'economia. E' pertanto a torto che i ricorrenti affermano che il sig. Lopez Veiga non disponeva di un diploma universitario in economia».

26.

Nel punto 66 della sentenza impugnata, il Tribunale ha fatto riferimento al curriculum vitae del sig. Lopez Veiga per dedurne che, benché non connessa alle istituzioni comunitarie, la natura delle funzioni in precedenza esercitate da quest'ultimo consentiva di dimostrare una sicura esperienza acquisita nell'ambito del bilancio.

27.

Tali considerazioni non sono inficiate da errore di diritto.

28.

E' vero che la legittimità di una decisione in materia di assunzione dev'essere valutata alla luce degli elementi di informazione di cui l'APN disponeva al momento in cui ha adottato tale decisione. Nondimeno, nell'ambito delle procedure di assunzione previste all'art. 29, n. 2, dello Statuto, tale articolo non impone ai candidati di fornire documenti che attestino i loro titoli o altri documenti giustificativi né all'APN di disporre nel fascicolo, al momento della decisione, dei documenti che confermano gli elementi di informazione a sua disposizione.

29.

Si deve constatare che il sig. O'Hannrachain non contesta il fatto che l'APN non aveva a disposizione tutti gli elementi di informazione necessari al momento in cui è stata adottata la decisione di nomina del sig. Lopez Veiga al posto di cui trattasi. Egli imputa solo al Tribunale di aver ammesso la produzione di documenti redatti in data successiva a tale decisione. A questo proposito è necessario ammettere che il Tribunale ha potuto a giusto titolo prendere in considerazione documenti prodotti dal Parlamento, nel corso del procedimento, nell'ambito dell'esercizio dei diritti della difesa, i quali costituiscono una delle espressioni del principio del contraddittorio.

30.

Occorre pertanto constatare che, nei punti 58, 61 e 66 della sentenza impugnata, il Tribunale non ha violato il principio di legittimità né quello della motivazione delle decisioni dell'amministrazione e neppure il principio del contraddittorio.

Sui motivi relativi all'inosservanza dell'obbligo di motivazione e degli effetti connessi ad un avviso di posto vacante nonché alla mancata presa in considerazione degli artt. 7 e 27 dello Statuto e del divieto di discriminazione

31.

Il terzo e quinto motivo vanno esaminati congiuntamente in quanto entrambi riguardano la censura relativa all'inidoneità del candidato prescelto per occupare il posto di cui trattasi con riguardo ai requisiti di cui all'avviso di posto vacante.

32.

Col suo terzo motivo il sig. O'Hannrachain sostiene in sostanza che la valutazione effettuata dal Tribunale, nei punti 62-66 della sentenza impugnata, riguardo alle qualifiche e all'esperienza del sig. Lopez Veiga è inficiata da un errore di diritto in quanto porta a riconoscergli qualifiche rispondenti ai requisiti di cui all'avviso di posto vacante. Nel punto 67 di tale sentenza il Tribunale non avrebbe pertanto tenuto conto degli effetti connessi ad un avviso di posto vacante.

33.

Più precisamente il sig. O'Hannrachain sostiene che dev'essere presa in considerazione la decisione di dividere l'ex DG V in due nuove direzioni generali. L'esame della natura delle funzioni inerenti al posto di cui trattasi farebbe emergere che il suo titolare deve necessariamente possedere un livello elevato di qualifiche e di esperienza con riguardo ai diversi aspetti della direzione delle finanze. Orbene, il Tribunale non avrebbe preso in considerazione l'importanza attribuita dal Parlamento stesso quanto al carattere tecnico e specifico di detto posto, che esso ha voluto distinguere dalle mansioni amministrative generali. Il Tribunale avrebbe ignorato la circostanza che due requisiti previsti nell'avviso di posto vacante appaiono manifestamente non soddisfatti dal sig. Lopez Veiga, vale a dire:

- conoscenze di livello universitario sancite da un diploma di laurea in economia o finanze, o un'esperienza professionale atta a garantire un livello equivalente, e

- una conoscenza approfondita delle disposizioni regolamentari applicabili alle istituzioni comunitarie, in particolare in materia finanziaria.

34.

Con questa censura il sig. O'Hannrachain contesta in realtà la valutazione dei fatti effettuata dal Tribunale.

35.

A tal riguardo occorre ricordare che dagli artt. 225 CE e 58 dello Statuto CE della Corte di giustizia emerge che l'impugnazione è limitata ai motivi di diritto e che, pertanto, il Tribunale è il solo competente ad accertare i fatti, salvo nei casi in cui l'inesattezza materiale dei suoi accertamenti risulti dagli atti del fascicolo sottoposti al suo giudizio, ed a valutare tali fatti. La valutazione dei fatti, salvo il caso dello snaturamento degli elementi di prova addotti dinanzi al Tribunale, non costituisce una questione di diritto, come tale soggetta al sindacato della Corte (v., in particolare, sentenza 2 ottobre 2001, causa C-449/99 P, BEI/Hautem, Racc. pag. I-6733, punto 44, e 7 novembre 2002, causa C-184/01 P, Hirschfeldt/AEA, Racc. pag. I-10173, punto 40).

36.

Orbene, nella fattispecie non appare che il Tribunale abbia snaturato gli elementi di prova sottopostigli. Tale censura dev'essere pertanto dichiarata irricevibile.

37.

Il sig. O'Hannrachain imputa anche al Tribunale di aver sostituito, al punto 64 della sentenza impugnata, la propria valutazione a quella dell'APN. Si deve tuttavia constatare che il Tribunale ha rispettato i limiti del sindacato che gli compete, da lui stesso correttamente definiti al punto 57 della stessa sentenza.

38.

Il sig. O'Hannrachain sostiene inoltre che la decisione di nomina del sig. Lopez Veiga nel posto di cui trattasi non contiene alcuna motivazione che consenta di valutare se egli rispondeva effettivamente ai requisiti previsti dall'avviso di posto vacante.

39.

Tale censura, che riguarda l'obbligo di motivazione incombente al Parlamento, non è stata fatta valere dinanzi al Tribunale. E' pur vero che essa è stata invocata dal sig. O'Hannrachain nel suo reclamo previo, tuttavia non è ripresa in quanto tale nell'atto introduttivo dinanzi al Tribunale. Consentire ad una parte di sollevare per la prima volta dinanzi alla Corte un motivo da essa non sollevato dinanzi al Tribunale equivarrebbe a consentirle di sottoporre alla Corte, la cui competenza in materia d'impugnazione è limitata, una controversia più ampia di quella su cui aveva dovuto pronunciarsi il Tribunale (sentenza 1° luglio 1999, causa C-155/98 P, Alexopoulou/Commissione, Racc. pag. I-4069, punto 41). Pertanto anche questa censura dev'essere dichiarata irricevibile.

40.

Ne consegue che il terzo motivo deve essere respinto.

41.

Con il suo quinto motivo il sig. O'Hannrachain addebita, in sostanza, al Tribunale di non aver tenuto conto, nei punti 84-88 della sentenza impugnata, degli artt. 7 e 27 dello Statuto e del divieto di discriminazione, in quanto non ha messo in discussione la nomina di un candidato non rispondente a tutti i requisiti dell'avviso di posto vacante, mentre egli stesso vi soddisfaceva sotto tutti i punti di vista.

42.

Il sig. O'Hannrachain sostiene che il Tribunale ha commesso un errore di valutazione nel considerare, nel punto 84 della sentenza impugnata, che l'APN non aveva commesso errori manifesti di valutazione nel ritenere la candidatura del sig. Lopez Veiga rispondente ai requisiti dell'avviso di posto vacante. Quest'ultimo non disporrebbe «delle competenze tecniche» in materia di bilancio e finanziaria prescritte dall'avviso di posto vacante. Nel punto 87 di detta sentenza, il Tribunale avrebbe interpretato in maniera errata la nozione di «interesse del servizio», poiché responsabilità di carattere generale e politico non possono validamente sostituire le conoscenze tecniche intimamente connesse all'esercizio delle funzioni inerenti al posto di cui trattasi.

43.

Con queste censure il sig. O'Hannrachain rimette in discussione la valutazione insindacabile dei fatti effettuata dal Tribunale. Anch'esse devono pertanto essere dichiarate irricevibili.

44.

Risulta da quanto precede che il quinto motivo dev'essere respinto.

Sul motivo relativo all'errata interpretazione della nozione di sviamento di potere

45.

Con il suo quarto motivo il sig. O'Hannrachain sostiene in sostanza che, ai punti 109, 111, 112 e 116-120 della sentenza impugnata, il Tribunale non ha correttamente interpretato la nozione di sviamento di potere rifiutando di riconoscere che i numerosi elementi oggettivi, rilevanti e congruenti che egli ha addotto sono idonei a dimostrare l'esistenza di uno sviamento di potere.

46.

In proposito si deve rilevare che, come risulta dal punto 104 della sentenza impugnata, la nozione di sviamento di potere ha una portata ben definita che si riferisce al fatto che un'autorità amministrativa abbia utilizzato i propri poteri per uno scopo diverso da quello per il quale le sono stati conferiti. Un atto è viziato da sviamento di potere solo se, in base ad indizi oggettivi, pertinenti e concordanti, risulta adottato allo scopo esclusivo, o quanto meno determinante, di raggiungere fini diversi da quelli dichiarati o di eludere una procedura appositamente prevista per far fronte alle circostanze del caso di specie (v. sentenza 22 novembre 2001, causa C-110/97, Paesi Bassi/Consiglio, Racc. pag. I-8763, punto 137).

47.

Il Tribunale non ha ignorato tale giurisprudenza nella sentenza impugnata.

48.

In particolare, il sig. O'Hannrachain imputa al Tribunale di aver esaminato isolatamente e non globalmente gli indizi fatti valere dai ricorrenti a sostegno delle loro affermazioni secondo le quali il sig. Lopez Veiga era il candidato scelto in precedenza dall'APN e la sua nomina è avvenuta a seguito di una procedura irregolare.

49.

In proposito va rilevato che, nei punti 106-121 della sentenza impugnata, il Tribunale ha esaminato dettagliatamente gli elementi di fatto alla luce dei quali è avvenuta la nomina del sig. Lopez Veiga e che, secondo i ricorrenti, sono atti a dimostrare uno sviamento di potere. Ebbene, non risulta dai punti sopra menzionati che il Tribunale abbia proceduto ad un esame degli indizi fatti valere a sostegno del motivo relativo allo sviamento di potere in modo isolato e non globale. Certo, al punto 121 della sentenza impugnata, il Tribunale ha stabilito, riguardo al breve lasso di tempo intercorso tra la decisione dell'ufficio di ricorrere alla procedura di cui all'art. 29, n. 2, dello Statuto e la decisione di nomina del sig. Lopez Veiga nel posto di cui trattasi, che «[i]l detto elemento non può (...), di per sé, dimostrare l'esistenza di uno sviamento di potere dell'ufficio del Parlamento». Occorre tuttavia constatare che risulta dall'insieme dei punti 106-121 della sentenza impugnata che il Tribunale ha in effetti proceduto ad una valutazione globale degli indizi che gli sono stati presentati a sostegno di tale motivo.

50.

Il sig. O'Hannrachain contesta anche al Tribunale di aver operato una scelta tra i documenti che gli sono stati presentati dai ricorrenti e di aver volontariamente respinto, con una motivazione meramente d'autorità, quei documenti che non erano favorevoli alla nomina del sig. Lopez Veiga, in particolare l'articolo di stampa «Liberals and Greens oppose political patronage» e il brano tratto dal testo intitolato «Babilonia y babel: el Parlamento Europeo desde dentro». In proposito, il Tribunale ha considerato, a giusto titolo, nel punto 118 della sentenza impugnata, che tali documenti, provenienti da terzi e redatti successivamente alla decisione dell'ufficio di nominare il sig. Lopez Veiga, non possono costituire indizi pertinenti e oggettivi di uno sviamento di potere.

51.

Infine il sig. O'Hannrachain sostiene che l'aver riconosciuto, nel punto 120 della sentenza impugnata, che il sig. Lopez Veiga ha partecipato alla preparazione della procedura d'assunzione per il posto nel quale è stato nominato dimostrerebbe, di per sé, l'esistenza di uno sviamento di potere.

52.

E' vero che il sig. Lopez Veiga è stato condotto, in ragione delle sue funzioni di capo di gabinetto del presidente del Parlamento, ad informare il Segretario generale di tale istituzione circa le modalità di redazione dell'avviso di posto vacante. Tuttavia questa sola circostanza, tenuto conto in particolare del fatto che il sig. Lopez Veiga non poteva presentare validamente la sua candidatura in virtù di tale avviso, non consente di dimostrare che la scelta effettuata in definitiva dall'APN, alle condizioni ricordate nel punto 8 della sentenza impugnata, sia stata ispirata da considerazioni estranee all'interesse del buon funzionamento dell'istituzione. Il ricorrente non può sostenere quindi a giusto titolo che il Tribunale ha respinto, a torto, il motivo secondo cui le decisioni controverse sarebbero inficiate da sviamento di potere. Di conseguenza, il quarto motivo del ricorso contro la sentenza del Tribunale di primo grado dev'essere respinto.

Sul motivo relativo ad una violazione del principio di sana gestione e di buona amministrazione nonché alla violazione dell'obbligo di motivazione

53.

Il sig. O'Hannrachain sostiene in sostanza che il Tribunale non poteva convalidare la nomina del sig. Lopez Veiga senza violare il principio di buona gestione e di sana amministrazione. Il Tribunale avrebbe inoltre violato il principio di motivazione nel considerare che tale nomina si fondava su validi motivi.

54.

Il Tribunale avrebbe proceduto ad un'interpretazione errata dei fatti e del diritto, limitandosi a dichiarare, nel punto 129 della sentenza impugnata, che, decidendo di nominare il sig. Lopez Veiga, il Tribunale «si è mantenuto entro limiti ragionevoli e non ha commesso errori manifesti di valutazione». Sarebbe dimostrato, al contrario, che il Parlamento ha effettuato una nomina politica a vantaggio di una persona che non rispondeva alle qualifiche specifiche richieste dal posto di cui trattasi, a seguito di una procedura irregolare e interrotta a tal fine.

55.

In proposito va rilevato che il Tribunale ha giustamente ricordato, nel punto 129 della sentenza impugnata, che dall'esame da esso effettuato delle censure fatte valere risulta che l'ufficio, decidendo di nominare il sig. Lopez Veiga, si è mantenuto entro limiti ragionevoli e non ha commesso errori manifesti di valutazione. Va ricordato a questo riguardo che il Parlamento dispone di un ampio potere discrezionale nella scelta dei mezzi più idonei per far fronte alle sue esigenze di personale (v., in questo senso, sentenza 28 febbraio 1989, cause riunite 341/85, 251/86, 258/86, 259/86, 262/86 e 266/86, 222/87 e 232/87, Van der Stijl e Cullington/Commissione, Racc. pag. 511, punto 11). Nella fattispecie non è dimostrato che l'APN abbia commesso una violazione del principio di sana gestione e di buona amministrazione.

56.

Infine l'argomento relativo alla violazione del principio di motivazione non può essere accolto. E' a giusto titolo infatti che il Tribunale ha constatato, nel punto 128 della sentenza impugnata, che gli argomenti addotti a sostegno di una violazione di tale principio riguardano la pertinenza della motivazione relativamente all'adeguatezza delle competenze del sig. Lopez Veiga rispetto a quelle prescritte dall'avviso di posto vacante e non la sufficienza di quest'ultima.

57.

Ne consegue che il sesto motivo dev'essere respinto.

Le conclusioni relative al risarcimento dei danni

58.

Poiché le conclusioni dirette all'annullamento delle decisioni controverse sono state respinte dal Tribunale, quest'ultimo ha potuto, a giusto titolo, nei punti 136-138 della sentenza impugnata, respingere le conclusioni dei ricorrenti dirette al risarcimento di un danno morale che essi affermano di aver subìto, non avendo essi fornito alcuna prova d'illegittimità commesse dal Parlamento. Poiché il sig. O'Hannrachain non ha addotto alcun argomento idoneo a rimettere in discussione la validità di tale ragionamento, la sua domanda diretta al risarcimento dei danni dinanzi alla Corte è infondata.

59.

Dalle considerazioni che precedono risulta che il ricorso contro la pronuncia del Tribunale di primo grado dev'essere respinta nel suo complesso.

Sulle spese

60.

Ai sensi dell'art. 69, n. 2, del regolamento di procedura, che si applica al procedimento d'impugnazione a norma dell'art. 118, ogni parte soccombente è condannata alle spese se ne è stata fatta domanda. Ai sensi dell'art. 70 del medesimo regolamento, le spese sostenute dalle istituzioni nelle cause tra le Comunità e i loro dipendenti restano a carico delle stesse. Tuttavia, in forza dell'art. 122, secondo comma, del medesimo regolamento, l'art. 70 non si applica all'impugnazione proposta da un dipendente di ruolo o da ogni altro dipendente di un'istituzione contro quest'ultima. Avendo il Parlamento concluso per la condanna del sig. O'Hannrachain, quest'ultimo, rimasto soccombente, dev'essere condannato alle spese.

Per questi motivi,

LA CORTE (Seconda Sezione)

dichiara e statuisce:

1) Il ricorso è respinto.

2) Il sig. O'Hannrachain è condannato alle spese.