ñ
ñ"amicus curiae"
IL "CASO PREVITI"
Funzione parlamentare e giurisdizione
in conflitto davanti alla Corte
Atti del Seminario
Ferrara, 28 gennaio 2000
a cura di
ROBERTO BIN GIUDITTA BRUNELLI ANDREA PUGIOTTO PAOLO VERONESI
G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO
INDICE
Traccia per la discussione
Relazione introduttiva
Nicolò Zanon
IL CASO PREVITI: CONFLITTO TRA POTERI DELLO STATO O QUESTIONE "PRIVATA"
Discussione
Adele Anzon
RAGIONI DI INAMMISSIBILITA’ DEI CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE DEL "CASO PREVITI"
Sergio Bartole
AL DI LA’ DI CONTINGENTI RICORSI
Roberto Bin
UN ESPERIMENTO MENTALE
Giuditta Brunelli
SULL’IMPOSSIBILITA’ DI "FRAMMENTARE" LA FUNZIONE PARLAMENTARE
Agatino Cariola
IL DIRITTO DI DIFESA DEL DEPUTATO INQUISITO (UNA CONTROVERSIA COSTITUZIONALE CHE SI SVUOTA PER LA POSSIBILITA’ DEL POTERE DI OPERARE UN APPREZZABILE BILANCIAMENTO DEI VALORI COINVOLTI)
Lorenza Carlassare
PRINCIPI DEL SISTEMA E CONCRETEZZA DELL’INTERESSE: DUE CRITERI PER LA CORTE IN UN DIFFICILE CONFLITTO
Alfonso Celotto
SULLA LEGITTIMAZIONE DEL SINGOLO CITTADINO A PROPORRE CONFLITTO TRA POTERI (QUALCHE SPUNTO IN MARGINE ALL’ORD. N. 359 DEL 1999 DELLA CORTE COSTITUZIONALE)
Marilisa D’Amico
LEGITTIMAZIONE DEL SINGOLO PARLAMENTARE O INTERVENTO NEL GIUDIZIO?
Filippo Donati
TRE BREVI OSSERVAZIONI SUL "CASO PREVITI"
Gladio Gemma
PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA, CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI E "CASO PREVITI"
Luigi Gianniti
GIUDICI E PARLAMENTO: LA DIFFICILE RICERCA DI UNA REGOLA
Maria Cristina Grisolia
L’INIZIATIVA DEL SINGOLO PARLAMENTARE NEI CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE TRA POTERI
Elena Malfatti
SUI POSSIBILI ESITI DEL CONFLITTO PROMOSSO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Michela Manetti
CONFLITTI TRA POTERI E GALATEO COSTITUZIONALE
Andrea Morrone
NOTE SUL RICORSO DEL SINGOLO PARLAMENTARE PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE TRA POTERI DELLO STATO
Renzo Orlandi
OSSERVAZIONI ESTEMPORANEE DI UN PROCESSUALISTA
Luciana Pesole
SULLA LEGITTIMAZIONE AL CONFLITTO DEL SINGOLO PARLAMENTARE
Andrea Pugiotto
A PROPOSITO DI CORTE-GIUDICE A QUO IN SEDE DI CONFLITTO TRA POTERI DELLO STATO
Daniele Ravenna
IL CONFLITTO E I TEMPI DEL PARLAMENTO
Roberto Romboli
TRE RICORSI INAMMISSIBILI
Francesco Rigano
TRE DOMANDE
Emanuele Rossi
DIRITTO ALLA DIFESA VS. OBBLIGHI PARLAMENTARI
Antonio Ruggeri
UN CONFLITTO INAMMISSIBILE PER L’IMPOSSIBILITA’ DI "BILANCIARE" GLI INTERESSI EVOCATI IN CAMPO (NOTA MINIMA A PROPOSITO DEL "CASO PREVITI")
Antonio Saitta
ALCUNE CONSIDERAZIONI IN TEMA DI AMMISSIBILITA’ DEI RICORSI PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE PROPOSTI DALL’ON.LE PREVITI E DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
Andrea Toschi
TEMPUS REGIT ACTUM... ET IUVAT REUM
Rosanna Tosi
I RICORSI DEL "CASO PREVITI": TRE TENTATIVI DI USO ATIPICO DEL CONFLITTO
Paolo Veronesi
TRE RICORSI INTRECCIATI: ALLA RICERCA DEL "BANDOLO DELLA MATASSA"
Nicolò Zanon
CONCLUSIONI
Allegati
ALLEGATO 1
Ricorso per conflitto di attribuzioni, promosso dall’On. Cesare Previti contro il Dott. Alessandro Rossato, G.i.p. presso il Tribunale di Milano (n. 128 registro unico ammiss. confl.).
ALLEGATO 2
Ricorso per conflitto di attribuzioni, promosso dall’On. Cesare Previti contro il Dott. Alessandro Rossato, G.i.p. presso il Tribunale di Milano (n. 130 registro unico ammiss. confl.).
ALLEGATO 3
Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati in data 28 ottobre 1999, avente ad oggetto proposta di elevazione di conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato nei confronti del Dott. Alessandro Rossato, G.i.p. presso il Tribunale di Milano.
ALLEGATO 4
Deliberazione della Camera dei Deputati in data 29 ottobre 1999, per l’elevazione di un conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato avanti alla Corte costituzionale.
ALLEGATO 5
Ricorso per conflitto di attribuzioni promosso dalla Camera dei Deputati contro il Dott. Alessandro Rossato, G.i.p. presso il Tribunale di Milano (n. 133 registro unico ammiss. confl.).
ALLEGATO 6
Copia delle ordinanze del Dott. Alessandro Rossato, G.i.p. presso il Tribunale di Milano con funzione di G.u.p., pronunciate in data: 17 settembre 1999; 20 settembre 1999; 22 settembre 1999; 5 ottobre 1999; 6 ottobre 1999.
PREFAZIONE
Agli inizi degli anni ottanta era ancora possibile – nel Commentario della Costituzione, diretto da Giuseppe Branca – aprire la trattazione dedicata ai conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato elencandone la casistica, numericamente modesta e di limitato peso politico. Oggi sarebbe impensabile farlo, data la crescita esponenziale, registratasi negli ultimi anni, di questo tipo di giudizi: sono così emerse problematiche inedite in relazione ai profili soggettivo e oggettivo delle controversie – tra loro sempre più inestricabilmente legati – e si è determinata una veloce evoluzione della giurisprudenza costituzionale, spesso su aspetti di grande delicatezza e suscettibili di mutare profondamente la natura stessa dell’istituto, ridisegnandone i confini.
Sul versante dell’oggetto, basti pensare alla dibattuta questione del conflitto su atto legislativo, inizialmente negato dalla Corte costituzionale (seppure "in linea di principio": sentenza n. 406/1989), poi ammesso con grande cautela (a partire dalla sentenza n. 161/1995) e da oggi forse destinato – dopo le significative aperture della recente sentenza n. 457/1999 – a moltiplicarsi. Sotto l’aspetto soggettivo, poi, non solo è da tempo in discussione – senza che dal giudice delle leggi vi sia stata al riguardo alcuna chiusura di principio (ordinanza n. 177/1998) – la legittimazione del singolo parlamentare, ma si è posto addirittura il problema del ricorso per conflitto del singolo cittadino (risolto negativamente, ma per ragioni che prescindono dalla legittimazione attiva del ricorrente, con l’ordinanza n. 359/1999).
Il caso da cui trae origine il seminario di studi i cui atti sono raccolti in questo volume, può essere letto come una ulteriore – e per certi aspetti imprevista – metamorfosi del conflitto tra poteri. Pur trattandosi, infatti, di una ipotesi in cui vengono a collidere il libero esercizio del mandato parlamentare e l’effettività delle giurisdizione, ci si trova qui al di fuori degli ormai classici conflitti in tema di insindacabilità ex art. 68, comma 1, Costituzione; conflitti per la cui selezione la Corte ha da tempo forgiato una serie di strumenti interpretativi ormai collaudati eppure – a conferma della dinamicità dell’istituto – ora ridefiniti profondamente (sentenze nn. 10 e 11/2000).
Nel "caso Previti" diventa necessario, infatti, misurarsi con interrogativi nuovi e complessi. Per citarne soltanto alcuni, risulta difficile determinare il contenuto stesso delle attribuzioni lese dal (preteso) illegittimo esercizio della funzione giurisdizionale: solamente la menomazione del diritto di voto in Assemblea o anche altre attività legate al mandato elettivo? Quale rapporto intercorre, nella difesa di tali attribuzioni, tra il singolo parlamentare e la camera di appartenenza? L’intrecciarsi del ricorso alla Corte costituzionale con i normali rimedi endoprocessuali incide – e se si, in quale misura – sulla residualità del conflitto di attribuzioni? Sullo sfondo dell’intera vicenda, inoltre, non è difficile intravedere quesiti altrettanto delicati sul "tono costituzionale" del conflitto e su come esso reagisca con la riforma che ha eliminato l’istituto dell’autorizzazione a procedere.
Questa la materia dell’incontro tenutosi a Ferrara il 28 gennaio, governato secondo regole semplici ma efficaci: una relazione introduttiva, comunicazioni brevi (e dunque numerose) sulla falsariga di una traccia di discussione proposta agli intervenuti (studiosi di generazioni diverse e di diversi orientamenti culturali), il tutto finalizzato ad una riflessione preventiva rispetto alla decisione che la Corte sta per assumere, nella convinzione che il compito della dottrina non sia soltanto quello di annotare le pronunce del giudice costituzionale. Proprio qui sta il legame con il seminario precedente, dedicato al problema dell’ammissibilità del quesito referendario elettorale: la riuscita di entrambe le iniziative ci ha persuasi a dare una continuità annuale ai nostri incontri ferraresi, i cui atti trovano da oggi ospitalità nella collana che – tra il serio e l’autoironico – abbiamo pensato di chiamare amicus curiae.
Un ringraziamento particolare va ai partecipanti al seminario, per il contributo di idee e per la disponibilità dimostrata nella revisione dei loro interventi, che ha consentito una tempestiva pubblicazione degli atti, resa possibile dalla consueta efficienza dell’editore Giappichelli.
Un ringraziamento, infine, ai dottori Andrea Guazzarotti, Nicola Lucchi e Cesare Mainardis per la loro collaborazione, e a Sara Caon che anche quest’anno ha assicurato la registrazione audio del dibattito.
Giuditta Brunelli
ñ
ñ